Che cos’è l’ambliopia detta anche occhio pigro
L’ambliopia è una condizione di origine cerebrale, dovuta alla mancanza di una adeguata stimolazione durante il periodo critico dello sviluppo. Si manifesta con una alterata funzione visiva.
E’ una patologia oculare infantile, comunemente chiamata “occhio pigro”, caratterizzata da un occhio che vede meno dell’altro.
Viene spesso impropriamente descritta solo come un “calo della vista” o ridotta acuità visiva, cioè una diminuita capacità di riconoscere lettere o simboli raffigurati su una tabella posta a una certa distanza. In realtà i deficit causati dall’ambliopia sono più complessi e comprendono alterazioni funzionali quali: una ridotta sensibilità al contrasto, un’alterata percezione della tridimensionalità (stereopsi) e un’instabilità della fissazione, dovute a evidenti modificazioni delle strutture cerebrali. E’ importante ricordare che l’ambliopia, nella maggior parte dei casi trovati precocemente, è reversibile.
Perché si sviluppa l’ambliopia?
Possiamo paragonare gli occhi a finestre utilizzate dal cervello per percepire il mondo esterno. Lo sviluppo del sistema visivo è un processo lungo e delicato.
Il periodo di maturazione, in cui avvengono le principali modificazioni di forma e funzione delle strutture cerebrali deputate alla visione, viene definito periodo critico: è un tempo che va dalla nascita fino a circa gli otto, nove anni.
Affinché la visione si sviluppi correttamente è necessario che gli occhi siano costantemente allineati e che le immagini provenienti da entrambi gli occhi siano sufficientemente simili, in termini di grandezza e nitidezza, da essere percepite come una sola. Qualsiasi evento interferisca con uno di questi meccanismi durante il periodo critico, per un tempo sufficientemente lungo, innesca un fenomeno chiamato soppressione. In tal caso il cervello sceglie di eliminare l’immagine peggiore impedendo lo sviluppo delle strutture cerebrali relative all’occhio “difettoso”. Quando ciò avviene, se non si interviene tempestivamente, si instaurerà ambliopia.
Altro fattore importante è il periodo di insorgenza: quanto più precocemente si instaura la soppressione, tanto più profonda sarà l’ambliopia. Quanto più a lungo viene trascurata, tanto più inefficace sarà il trattamento.
Per questa ragione è sempre fortemente raccomandata una visita oculistica entro i 36 mesi di vita, anche in assenza di particolari motivi di preoccupazione.
Come posso accorgermi se mio figlio ha l’ambliopia?
Per quanto si possa essere attenti è molto difficile capire se il proprio figlio soffre di questo problema, il bambino non riferirà mai nessuna difficoltà almeno fino all’età scolare, questo avviene per due motivi:
- L’ambliopia è un deficit di sviluppo, il bambino non ha subito una perdita di visione, semplicemente ha imparato a conoscere il mondo a modo suo, non ha termini di paragone e non lo mette in discussione.
- Nella maggior parte dei casi l’ambliopia è monolaterale. Significa che il bambino sopperirà al deficit visivo di un occhio, con una visione pressoché normale dell’altro.
Si può però prestare attenzione a diversi comportamenti che possono essere sintomo di un deficit visivo più o meno importante, ad esempio il bambino potrebbe:
- avvicinare troppo gli oggetti al viso o avvicinarsi troppo alla TV;
- non essere attirato da giochi adeguati alla sua età, ma rivolgere lo sguardo verso l’alto o verso fonti luminose;
- mostrare fastidio eccessivo alla luce;
- inciampare spesso o urtare oggetti posti lateralmente mentre cammina;
- avere difficoltà a riconoscere oggetti o a muoversi in una stanza in penombra;
- strizzare eccessivamente gli occhi
- ruotare o inclinare il capo quando fissa un oggetto di suo interesse;
- mostrare oscillazioni involontarie degli occhi (nistagmo)
Provando a coprire per una decina di secondi prima un occhio poi l’altro, mentre viene mostrato qualcosa che attiri l’attenzione, il bambino potrebbe innervosirsi o piangere all’occlusione di uno dei due occhi, in questo caso è consigliabile contattare il medico oculista.
L’ambliopia può essere causata da diversi fattori:
- differenza del vizio di refrazione tra i due occhi (anisometropia)
- strabismo
- patologie oculari (cataratta congenita o acquisita nella prima infanzia, retinopatia da bambino prematuro, problemi corneali, ecc)
Come si cura l’ambliopia?
Solitamente si agisce penalizzando l’occhio sano, favorendo invece la visione di quello pigro.
- Occlusione: consiste nell’impedire completamente la visione dell’occhio migliore, coprendolo con una benda per il numero di ore al giorno che l’oculista riterrà più opportuno
- Penalizzazione (ottica o farmacologica): consiste nel ridurre la capacità visiva dell’occhio migliore utilizzando lenti/filtri o farmaci. Viene adottata generalmente per preservare un certo grado di visione binoculare o in caso di bambini per i quali non è possibile praticare l’occlusione. In questo modo si costringe il bambino a “risvegliare” l’occhio pigro. Si può applicare un cerotto adesivo o un collirio che annebbia la vista sull’occhio con la vista migliore, oppure, si applica un filtro sulla lente degli occhiali che ne offusca la visione.
L’ambliopia è rara?
E’ sicuramente la causa più frequente di deficit visivo in età pediatrica. Si stima una prevalenza del 2-5% della popolazione. ciò significa che, statisticamente, in ogni classe di 25 bambini potrebbe essercene almeno uno affetto da ambliopia.