L’importanza della prevenzione
Quasi tutte le informazioni che giungono al nostro cervello passano dagli occhi.
La vita moderna ha aumentato moltissimo lo stress cui sono sottoposti i nostri occhi, leggiamo libri, guardiamo la televisione, utilizziamo per molte ore smartphone, tablet e computer, inoltre quando siamo all’aria aperta, spesso non li proteggiamo dal sole.
La visione negli esseri umani è preparata a lavorare da lontano, e, solo eccezionalmente, da vicino.
Se invertiamo le abitudini, come sta avvenendo nella nostra società, il risultato è che l’80% della popolazione soffre di problemi visivi.
Per questi motivi oggi più che mai è fondamentale prestare la massima attenzione alla salute della vista e fare della prevenzione visiva un’abitudine virtuosa, sottoponendosi a controlli regolari nelle varie fasi della propria vita:
- alla nascita i neonati vengono sottoposti ad un controllo per escludere malformazioni o malattie congenite;
- a 3 anni è opportuno che i bambini vengano visitati dall’oculista per valutare l’armonico sviluppo morfologico e funzionale visivo, nonché per verificare l’eventuale l’eventuale presenza di un vizio di refrazione, di un’ambliopia o di patologie interne all’occhio secco;
- all’inizio della scuola primaria (5-6anni), quando i bambini sono più collaborativi e stanno imparando a leggere e scrivere, è consigliabile eseguire un esame oculistico per valutare le abilità visive necessarie all’apprendimento, per accertare l’eventuale presenza dell’ambliopia e il corretto sviluppo della motilità oculare. In questa fase è fondamentale prestare attenzione a quanto viene notato dagli insegnanti in ambito scolastico, in relazione al comportamento visivo del bambino, per poter intervenire in tempo a scongiurare problemi futuri;
- all’inizio delle scuole medie, quando iniziano a manifestarsi la maggior parte delle miopie lievi o moderate;
- prima di iniziare l’attività lavorativa;
- intorno ai 40 anni, al momento d’insorgenza della presbiopia;
- dopo i 50 anni, con frequenza regolare (ogni 1 o 2 anni) secondo le indicazioni dell’oculista.